sabato 16 luglio 2016

Elemosina e dignità

Prendo spunto da post a sfondo razzista su facebook, che nasconde comunque un fondo di verità.. Alcuni senza tetto, di etnia non italiana, qualche volta gettano nei cassonetti cibo dato loro alle mensa.
Non è qui il momento di analizzare questo fenomeno che grado di penetrazione ha, ma come dicevo lo sputo, anzi gli spunti ci sono.
La prima riflessione riguarda proprio il cibo. Per esperienza diretta, un giorno volevo dare del formaggio a un nero che chiede l'obolo alla stazione di Napoli, ma all'offerta mi ha opposto un netto no..Lui non mangiava formaggio.
Non si può fare del bene indiscriminatamente senza conoscere gli usi e i costumi di un popolo. Il nostro bene spesso è visto come un male per loro.
L'elemosina è un vero valore cristiano?
Diceva Gesù "Sudi l'elemosina nella tua mano!!". E a chi rimproverava la peccatrice che ungeva i piedi con l'olio prezioso? "I poveri li avrete sempre con voi". In ultimo "non sappia la tua destra quello che fa la sinistra". Quindi un gesto d'amore vale più di tutte dl elemosine, perché da dignità porta sollievo.
L'elemosina
Dare elemosine infiacchisce e distrugge la società. Chi la riceve in cuor suo non è grato a chi la da. E' altro che si domanda con quel gesto della mano. Ma a tutto ci si abitua. Ci si abitua come individuo, come famiglia e come popolo. Si può forse parla e di Karma. In una situazione di emergenza si aiuta ma dopo l'aiuto, del momento, segue il più impegnativo: dare dignità.
Dignità
Un uomo non ha bisogno di elemosina ma di cultura e aiuto a rendersi utile nella società. L'elemosina per chi ha dignità è sinonimo di disprezzo. Ma siamo così assuefatti da perdere di vista questa verità. La diamo e la accettiamo con noncuranza..
Un antico proverbio cinese recita: "Da un piatto di riso ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno, insegnagli a coltivare la terra e lo avrai sfamato tutta la vita".
Questo compito di dare dignità è stato prima della famiglia. L'educazione che si cerca di dare ai propri figli è per la maggior parte necessaria affinché trovino un posto dignitoso nel consesso della più grande famiglia umana. Laddove un individuo non ce la faceva per vari motivi, la famiglia veniva in suo soccorso. Poi c'era la comunità, col compito di dare dignità a chi non aveva una famiglia in grado di assisterlo dalle comunità di è passato allo stato, come insieme di comunità.
Oggi questo stato si comporta come se fossi un nemico, non ti aiuta, svaluta i tuoi risparmi, ti nega i diritti, chiudendo ospedali, uffici di collocamento, scuola senza futuro etc. Come un leone sta al varco ad aspettare una tua reazione e cerca di stopparla sul nascere.
Proprio perché è difficile non ci si impegna a darla facilmente, tranne a chi ci sta veramente a cuore. In un mondo come il nostro alla fine chi ci sta veramente a cuore? noi? no, dobbiamo essere distaccati e altruisti, perdonare sempre; i nostri cari? e se non sono come noi? non sono tolleranti e pazienti? "Ci mangiano vivi vivi, penznano solo ai c...i loro, etc".
La dignità, può, anzi certamente succede, che per evitare problemi non ci si impegna neanche a pretenderla, mascherando magari questa debolezza con valori di pazienza, distacco dalle cose del mondo etc. Ma è su questo mondo che ci si gioca tutta la partita. Nel momento di lasciarlo il livello raggiunto è l'unico bagaglio che ci portiamo dietro.
Debito, porta aperta alla povertà
Da noi si fanno debiti per comprare telefonini o altro e non ci si rende conto che così facendo ci gettiamo nella spirale dell'assistenza priva di valore. Dobbiamo pretendere di avere in tasca con il nostro lavoro i soldi per comprare il telefonino. Mai spendere quello che non si possiede. Ecco che con l'euro ci hanno privato come nazione e come popolo della sovranità monetaria, per cui sule nostre testa grava un eterno debito. Il nostro lavoro quando c'è è vilipeso e la nostra vita ha un valore monetario. Valiamo da vivi? Valiamo di più da malati specie se cronici, da morti non smettiamo di avere un valore.
Orgoglio e menzogna
Quando siamo in difficoltà, non sappiamo chiedere o chiediamo spesso a persone sbagliate. Quando qualcuno chiede, spesso chiede il superfluo e non il necessario. Quando qualcuno ci chiede qualcosa lo fa nel modo sbagliato, esaltando la nostra bontà e capacità. Quando qualcuno ci chiede qualcosa ci sentiamo superiori e vogliamo che esso ci sia grato. Quando qualcuno ci chiede qualcosa non ci poniamo nell'atteggiamento di verificare se veramente ha bisogno di quello che ci chiede o di qualcos'altro. Quando qualcuno chiede comunque non vediamo l'ora di togliercelo dai piedi. Diamo volentieri a chi ci elogia. Ma l'elogio è in massima parte una menzogna che si ritorcerà contro chi lo accetta.
Chi chiede una cosa ma ha altri bisogni mente, prima a s stesso che agli altro. Quando qualcuno da facilmente è perché non vuole emotivamente essere coinvolto nei problemi dell'altro. Ma il peggiore di tutti è quello che da senza aver avuto una richiesta. Come un genitore che riempie di regali un figlio perché si sente in colpa della sua assenza.
Per chiedere e a dare, bisogna distinguere a chi si fa; dove si fa; come si fa; quando si fa ma sopratutto perché si fa.
Menzogna e ancora menzogna ...
Falsi bisogni generati da modelli di vita artificiosi, che ci fanno vivere in una ansia perenne. Il marketing domina la nostra coscienza. Falsa interpretazione delle parole ci trasformano in sani o malati come più aggrada chi dirige i mass media.
Le parole usate come arna contro di noi. Dire c'è la Mafia a Roma indigna ma non fa arrabbiare, ma se si dice "Cazzo, c0è la mafia a Roma", allora ci si arrabbia davvero, ma per la parola "Cazzo !!".
Parole dolci come il miele e dal significato pratico come l'arsenico vengono accettate, ma parole forti per farci reagire vengono rifiutate senza la volontà di comprendere il loro reale significato.
Dignità sottratta con la dolcezza ma assuefazione a tal punto che una reazione tarda a d arrivare e viene preceduta da una rivolta violenta e ingiustificata. Chi ha la parola ha in mano il nostro cuore e spesso lo usa per offenderci nella nostra dignità più profonda, per farci sentire in colpa e immeritevoli di dignità ma solo di elemosina perchè colpevoli, sbagliati. Solo l'elemosina di qualunque genere ci tocca e la vita se riusciamo a comportarci bene campiamo a lungo se no, i nostri stili di vita ci uccidono. A farlo non è l'ansia indotta dai mass media, i cibi spazzatura, l'ignoranza sbandierata come successo che ci impedisce di evolverci verso il meglio, la mancanza di denaro che ci impedisce di cambiare vita etc. Siamo noi sbagliati e ce o dicono sempre.Oggi la vecchiaia è una malattia, ma "curabile", se hai i soldi; se no .... Lo storcere il naso quando due maschi si baciano in pubblico o quando uno di loro si veste come una donna di facili costumi, ci viene detto che è una malattia o al più un difetto culturale, Colpa nostra e dei nostri genitori che ci hanno educato male.
Orfani funzionali
Se i figli vivono come orfani di entrambi i genitori e come tali sbandati e magari finiscono nelle mani di qualche spacciatore? colpa nostra, non del sistema che costringe tutti a lavorare per sopravvivere. Meno male che questo è progresso. Siamo noi che abbiamo lasciato il medioevo e abbiamo scelto di trasformarci in macchinette, un computer poi ci licenzia? Male non sei più sveglio come una volta o meglio non lo sei mai stato.
Conclusione?
Falsi miti e falsi bisogni gettano nella precarietà e nella povertà tantissime persone e non rendono liberi gli altri, sempre alla ricerca del nuovo ma mai calati nel mondo presente e nella vera vita. Viviamo in un mondo ricoperto di monnezza, ma la peggiore di tutte è quella che hanno scaricato dentro di noi fin da bambini, magari attraverso un cartone animato violento e gratuito, come Dragon Ball, e che ancora difendiamo come se fosse oro e guai a chi ce la mette in dubbio. Tutto gira sulla menzogna e sul falso ego e qui finalmente posso dire: E' proprio colpa tua.

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